Formula per lattanti, biberon e responsive feeding
Se il neonato viene nutrito con un allattamento misto (cioè con aggiunte di formula) o esclusivamente con formula per lattanti, è importante offrire anche il biberon ai segnali iniziali di fame, seguendo le indicazioni per il controllo della crescita, offrendolo a richiesta, e facilitando una suzione attiva del biberon.
Aiutare il bambino ad assecondare i segnali di appetito e sazietà è utile per favorire una sana alimentazione sia presente sia futura.
Da paced bottle feeding a responsive feeding: l’alimentazione responsiva al biberon.
Ai primi segnali di fame:
— sostenere il bambino in una posizione quanto più possibile verticale, a contatto con il corpo di chi lo nutre. Sorreggere la testa, poggiando la mano che sostiene il neonato alla base del collo o sull’avambraccio;
— ai primi segnali di fame, stimolare l’apertura della bocca, sfiorando con la tettarella la punta del naso e del labbro superiore per farlo attaccare attivamente;
— tenere il biberon quasi orizzontale, inclinandolo per far arrivare una giusta quantità di latte al bambino. La tettarella può essere piena anche in parte;
— mantenere la relazione con il bambino, osservando e rispondendo ai suoi segnali di fame, sazietà o bisogno di una pausa interrompendo il flusso e abbassando il biberon o proseguendo;
— alternare il lato della poppata durante la giornata, sostenendolo una volta con un braccio, una volta con l’altro, per favorire lo sviluppo psicomotorio e visivo armonico;
— terminare la poppata ai segnali di sazietà, come ruotare la testa, spingere con la lingua, sputare il latte, perdere coordinazione, allontanare con le mani il biberon, dormire. È importante evitare di sovralimentare il bambino e educarlo a riconoscere e rispondere al suo senso di sazietà;
— offrire contatto e affetto durante il pasto, non lasciare mai solo il bambino, anche per evitare il rischio di soffocamento.
Se si utilizza la formula per lattanti in polvere per nutrire il bambino, è bene seguire le indicazioni presenti sul sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità.
” Le scatole e i pacchi di latte artificiale in polvere, anche quando sono sigillati, possono contenere dei batteri, come l’Enterobacter sakazakii, oggi rinominato: Cronobacter sakazakii che, in alcuni rari casi, possono causare infezioni mortali. Per ridurre il rischio d’infezione, usare acqua precedentemente bollita e raffreddata fino a una temperatura non inferiore a 70 °C. “
La formula per lattanti liquida, invece, è sterile fino all’apertura, va conservata in frigorifero e consumata entro 24 ore.